Le anomale caratteristiche geometriche del prisma di accrezione in questa regione (larghezza e basso angolo di 'taper') sono strettamente legate alla peculiare stratigrafia della placca africana sottoscorrente: enorme spessore della sezione sedimentaria, presenza delle evaporiti messiniane e alti tassi di sedimentazione sin-tettonica. In base ai dati di sismica a rifrazione esistenti nell'area (deVoogd et al., 1992) si sa che la sezione sedimentaria coinvolta nella deformazione ha uno spessore di circa 10 km. Il Nilo produce un tasso di sedimentazione variabile da 36-40 cm/1000 yr a 55 cm/1000 yr in prossimita' del delta (Ross et al., 1978). Tali valori sono circa tre volte piu' alti di quelli calcolati nel settore occidentale (Polonia et al., in press).
La ricostruzione stratigrafica si basa (a) sull'interpretazione delle linee sismiche elaborate, (b) su correlazioni con dati sismici e di pozzo provenienti da regioni meglio conosciute del Mediterraneo occidentale (Montadert et al., 1973; Nesteroff et al., 1973; Ryan, W.B.F., Hsu, H.J. et al., 1973; Blechschmidt et al., 1982) e, (c) su correlazioni con i dati ESP esistenti (deVoogd et al., 1992, Truffert et al., 1993).
Le unita' a grande scala che cosi' sono state riconosciute sono:
Per i modelli analogici risulta di fondamentale importanza investigare in maggiore dettaglio la stratigrafia delle evaporiti messiniane e ricavare cosi' indirettamente la reologia dei materiali coinvolti nella deformazione. La tabella 5 e' uno schema della ricostruzione stratigrafica della sequenza messiniana in base ai dati esistenti in letteratura (Druckman et al., 1995; Hsu et al., 1973; Montadert et al., 1973).
L'interpretazione delle sezioni sismiche elaborate ha permesso di calcolare gli spessori delle unita' presenti, come presentato qui di seguito.