La lunghezza d'onda delle pieghe e' piu' larga in questa linea che interseca la parte esterna del delta del Nilo e per questo lo spessore dei sedimenti P-Q e' molto maggiore (varia da 1.4 a 1.7 sec TWT raggiungendo anche 2.4 sec TWT - pari a 2400 m - nei bacini sedimentari compresi tra due anticlinali). Le pieghe non sono spaziate regolarmente e la lunghezza d'onda varia da 7 a 15 km (il doppio o addirittura il triplo di quelle presenti nella MS-58). L'ampiezza delle pighe non mostra un trend come nella MS-58 ed e' sempre piuttosto alta (superiore a 1.2 sec TWT). La vergenza delle strutture nella sezione chiave processata all'IGM e' verso Sud, ma se si considera l'intera sezione stack si vede come in questo caso la vergenza mista sia ben rappresentata. Resta da stabilire se la vergenza mista sia legata esclusivamente alla presenza delle evaporiti messiniane come previsto da modelli in presenza di sale (Davis and Engelder, 1985) oppure sia piuttosto legata all'innescarsi di compressioni legate sia ai processi di convergenza che ai carichi differenziali del delta del Nilo progradante. La base del messiniano e' ben rappresentata in questa linea. Escludendo gli effetti di 'pull-up' legati a variazioni laterali di velocita', la base delle evaporiti e' sub-parallela e quindi non coinvolta nella deformazione. Questo suggerisce la possibilita' che lo scollamento principale sia proprio localizzato in corrispondenza della base delle evaporiti messiniane e quindi alla base del "main salt body". L'area centrata sullo s.p. 2950 mostra come lo spessore dell'unita' basale delle evaporiti messiniane sia notevolmente ridotto in corrispondenza della sinclinale e questo suggerisce che questa unita' potrebbe essere la sorgente di materiale salino che fluisce lungo i piani di faglia.