next up previous contents
Next: ELABORAZIONE SISMICA - PRIMA Up: agip_rel Previous: GRUPPO DI LAVORO IGM   Indice

INTRODUZIONE E INQUADRAMENTO GEOLOGICO

Le caratteristiche geometriche e lo stile strutturale del complesso di subduzione nel Mar Mediterraneo Orientale (Fig. 1) (angolo di taper molto basso, larghezza del prisma che arriva fino a 300 km, tasso di migrazione post-messiniano del fronte di deformazione molto alto) sono strettamente legate alla presenza delle evaporiti messiniane nella sequenza sedimentaria coinvolta nei processi di accrezione. Mentre esiste un'abbondante letteratura sulla cinematica dei cunei orogenici a comportamento fragile (Davis D., Suppe J. and Dahlen F.A, 1983; Dahlen F.A, 1990) e dei sistemi viscoso-fragili soggetti a tettonica estensionale (Vendeville B.C. and Jackson M.P.A., 1992), risulta ancora poco conosciuto il comportamento dei prismi orogenici viscoso-fragili nonché dei sistemi misti estensionali-compressivi, ed é del tutto sconosciuta la loro cinematica. Il cuneo di accrezione del Mediterraneo orientale, costituito da una potente sequenza di sedimenti deformati, che comprende anche le evaporiti messiniane, rappresenta l'area di studio ideale per le finalitá di questa ricerca. I diversi stadi di collisione continentale, legati alla morfologia del margine continentale africano, la variabilita' della direzione di convergenza, localmente molto obliqua, e i diversi tassi di sedimentazione sintettonica nelle varie piane abissali fanno si che le caratteristiche geometriche e strutturali del complesso di subduzione varino fortemente dal Bacino della Sirte al Bacino di Herodoto.

Figura 1: Mappa morfo-batimetrica a rilievo ombreggiato e sovraimposto schema strutturale del Mediterraneo Orientale (proiezione di Mercatore diretta, illuminazione da NW, 60 gradi sopra l'orizzonte). Le linee rosse indicano il fronte di deformazione esterno, il fronte interno e la fossa ellenica. Sono anche posizionati i profili sismici MS52 e MS58 e MS33.
\begin{figure}\centerline{\epsfig{bbllx=-91,bblly=168,bburx=696,bbury=690,
file=location.eps,width=15cm}}\end{figure}

In questi ultimi anni numerosi progetti di ricerca (leg 160 e 161 dell'ODP, programmi CEE, ecc.) hanno permesso di acquisire una ingente mole di dati geofisici e geologici lungo tutto il sistema della dorsale mediterranea. In particolare due progetti di ricerca europei (IMERSE e MEDRIFF) hanno delineato in dettaglio la struttura del complesso di subduzione nel settore occidentale (avanfossa della Sirte), dove la convergenza tra le placche avviene con un angolo prossimo all'ortogonalita'. In questa regione si conoscono gli spessori crostali all'interno del prisma di accrezione, lo stile strutturale e la profondita' del livello di scollamento principale (Reston et al., in press). I processi di accrezione nel settore orientale (bacino di Herodothus) sono ancora poco conosciuti. Infatti, la stratigrafia nella piana abissale, gli alti tassi di sedimentazione sin-tettonica e la geometria della subduzione fanno si che il raccorciamento produca uno stile strutturale completamente diverso da quello del bacino della Sirte, dove prevale la deformazione fragile, legata a faglie inverse a basso angolo con vergenza dominante verso l'oceano ed il prisma ha un angolo di equilibrio intorno ai 3 gradi (Chaumillon and Mascle, 1995, 1997; Reston et al., in press; Polonia et al., in press). A oriente (bacino di Herodoto) la deformazione e' espressa da ampi piegamenti che interessano una regione molto estesa. La transizione con la piana abissale indeformata e' molto graduale e non esiste un fronte di deformazione esterno netto (Polonia et al., in press). Quel che ne risulta e' un prisma di accrezione molto esteso con un angolo di 'taper' molto basso (0.3-0.5 gradi).

Lo scopo di questo progetto e' di ricostruire l'evoluzione cinematica del prisma di accrezione analizzando in dettaglio le relazioni esistenti tra la deformazione nella piana abissale, lo spessore dei livelli viscosi presenti, i carichi differenziali del delta progradante, la geometria della subduzione e la sedimentazione sin-tettonica.

Sinteticamente, l'analisi dei profili sismici elaborati ed il confronto con i modelli analogici scalati con la situazione reale ha fornito risposte ad alcuni quesiti:


next up previous contents
Next: ELABORAZIONE SISMICA - PRIMA Up: agip_rel Previous: GRUPPO DI LAVORO IGM   Indice
2001-04-12