I processi di dissoluzione e/o precipitazione dei carbonati
(Ca + 2HCO
CaCO
+ CO
+ H
O) svolgono un ruolo importante
sulla
chimica del carbonio negli ambienti marini e, a grande scala, nel regolare
le concentrazioni della CO
atmosferica.
Nel tentativo di comprendere le cause delle variazioni nei tassi di
accumulo dei carbonati molti sforzi, negli anni passati, sono stati
indirizzati ad ottenere stime di produzione primaria assumendo che, al di
sopra del lisoclino, tali variazioni fossero attribuibili esclusivamente a
variazioni di produttivita' nella colonna d'acqua.
Studi recenti sui fondali marini al di sopra del lisoclino JAHNKE2004, EMERSON1981, MARTIN1996 hanno dimostrato che
la dissoluzione dei carbonati, negli ambienti marini in cui non si
raggiunge la profondita' di compensazione dei carbonati all'interfaccia
acqua-sedimento, e' guidata da processi di 'dissoluzione inorganica', ossia
sottosaturazione nelle acque interstiziali, dovuta ad uno scambio di soluti
con acque di fondo sottosature, e da 'dissoluzione metabolica', guidata da
processi metabolici nei sedimenti.
Questi ultimi comportano la produzione di CO
e altri metaboliti ridotti
come NH
, Fe
, Mn
o S
attraverso la mineralizzazione della sostanza
organica (processi diagenetici).
Lo studio di questi processi potrebbe quindi migliorare la conoscenza dei
fattori che regolano i flussi bentici e il ruolo dei sedimenti come 'sink' o
'source' di CO
.
Negli ultimi anni la misura dei flussi bentici di sostanze disciolte e lo
studio dei processi di diagenesi precoce ha assunto un duplice interesse,
teorico e applicativo, sia a livello internazionale che nazionale, in
particolare per il ciclo del carbonio.
L'interesse teorico deriva dalla necessita' di comprendere i processi
chimici, fisici e biologici che avvengono nello strato limite di
separazione tra il sedimento e la colonna d'acqua e nei primi centimetri
del sedimento.
La maggior parte delle reazioni che portano al riciclo o al definitivo
seppellimento di nutrienti e in particolare del carbonio avvengono,
infatti, in questo strato.
Questi studi sono quindi fondamentali per la comprensione del ciclo
biogeochimico del carbonio negli ambienti acquatici.
Numerose sono le unita' operative straniere che svolgono studi avanzati in
questa direzione: in primo luogo i ricercatori nordamericani
BOUDREAU1998, HAMMOND2004, HAMMOND1996, HALES1997, JAHNKE1982 e poi, in Europa
APITZ2008, EPPING1997, GUNDERSEN1990, HUETTEL1998, MULLER1997, SOETAERT1996,
mentre in Italia studi riguardanti la misura dei flussi bentici e dei processi di
diagenesi precoce sono stati condotti da BARBANTI1992, BARBANTI1995,
BERGAMINI_FLUSSI1997, BERGAMINI_DIAG1997, BERTUZZI1997, CICERI1992, FRASCARI1988, GIORDANI1992,
GIORDANO2004, HAMMOND1999, MARCACCIO1999, SPAGNOLI2008, SPAGNOLI2004, SPAGNOLI1994,
SPAGNOLI1997, ZAGO2000.
Gli studi applicativi nascono dall'esigenza di comprendere e ridurre le
alterazioni degli ecosistemi acquatici e dei cambiamenti climatici in
conseguenza dell'attivita' antropica.
In relazione agli incrementi di CO nell'atmosfera tali studi sono rivolti
alla comprensione e quantificazione del ciclo biogeochimico del carbonio
nell'ambiente marino e quindi anche nel comparto bentico, che, in seguito
ai cambiamenti climatici, sta subendo delle notevoli alterazioni; fra i molti autori possiamo citare
BARCELOSERAMOS2007, CANFIELD1994, FABRY2008, HISCOCK2006, HUTCHINS2007,
JAHNKE1997, LEVITAN2007, REIMERS1992, SCHNEIDER2007, TANAKA2007, WIDDICOMBE2007, TYRRELL2008, WIDDICOMBE2008.
Altri tipi di studi sono rivolti a determinare l'entita' dei flussi bentici
di sostanze nutrienti in quei bacini dove l'aumento del carico trofico
porta a delle anossie con relative crisi distrofiche, oppure alla
determinazione dei flussi bentici di metalli pesanti o altre sostanze di
origine antropica su fondali interessati da sversamenti di materiali, come
scarti di lavorazioni industriali o fanghi di dragaggio dei porti.
Anche questi, infatti, possono influenzare il chimismo della colonna
d'acqua, entrare nel ciclo trofico e quindi alterare gli ecosistemi
naturali e costituire un pericolo per la salute umana.