Nelle stazioni costiere del transetto Po-Rovigno (Fig.16) si puo' osservare la presenza della plume del fiume Po soprattutto nelle stazioni costiere prossime al delta. Sono stati infatti rilevati valori significativamente piu' bassi di temperatura (tra 7.5 e 9.5) e salinita' (inferiore a 37) rispetto a quelli delle stazioni al largo e valori di clorofilla superiori a 0.5 g/l. A costa la colonna d'acqua mostra anche una certa stratificazione data dall'aloclino che arriva fino a circa 15-20 m di profondita', mentre il termoclino e' invertito a causa delle acque molto fredde immesse dal Po. Spostandosi al largo al colonna risulta piu' mescolata, ed e' possibile osservare le acque dense nordadriatiche (NAdDW) con caratteristiche tipiche di queste acque [Artegiani et al.(1997a)][Artegiani et al.(1997b)] nella parte piu' al largo del transetto. Il transetto di Casalborsetti (Fig.16) mostra una piu' forte influenza della plume del Po con valori di salinita' che arrivano a meno di 29 PSU nella fascia superficiale della stazione costiera. Il transetto eseguito intercetta bene il fronte del Po tra la seconda e terza stazione in cui si osserva un aumento di temperatura e salinita'.
Lungo il transetto di Cesenatico (fig.) si puo' osservare una situazione simile a quella del transetto Po - Rovigno con le acque a bassa salinita' provenienti dal Po e una colonna d'acqua relativamente stratificata a costa e stazioni dall'andamento piu' omogeneo sia verticalmente che orizzontalmente (con valori in debole, progressivo aumento) verso il largo. Il fronte costiero e' stato individuato con la terza stazione a circa 40 km da costa.
All'altezza di Senigallia (fig.) il fronte sembra stringersi fino ad un'ampiezza di poco superiore ai 20 km mantenendo comunque nelle stazioni piu' costiere una netta stratificazione data sempre dalla salinita'. Lungo tutto il transetto si assiste ad un progressivo riscaldamento che proseguira' fino al transetto Bari.
Il transetto Pomo fig.18) mostra una minore presenza di acque costiere, il fronte e' ristretto entro i 10 km da costa e sembra non avere particolare influenza sulla colonna d'acqua. Al largo la colonna risulta fortemente rimescolata fino a circa 200m, oltre questa profondita' e' identificabile la tipica massa d'acqua delle depressioni mesoadriatiche (MAdDW, [Artegiani et al.(1997a)]) piu' fredda dell'acqua sovrastante e meno ossigenata (T 12.5e O 5 ml/l), prodotta in nordadriatico nei precedenti inverni.
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Piu' a sud, sui transetti Gargano (fig.18 e 19) si comincia a vedere una prima stratificazione della colonna d'acqua su quasi tutto il transetto. Questa stratificazione, per quanto molto debole, e' piu' evidente per la temperatura con gradienti superficie-fondo di quasi 1, ed e' presumibilmente il risultato dell'incontro tra acque piu' calde superficiali ed intermedie provenienti da sud e acque piu' fredde e dense provenienti da nord. Il transetto di Bari (fig.19) mostra come temperatura e salinita' siano quasi costanti su tutta la colonna d'acqua, mentre per l'ossigeno si posso evidenziare la tipica distribuzione con concentrazioni maggiore all'interno della zona fotica (al di sopra dei 150m), ed un minimo di ossigeno a circa 400 m associabile alla presenza di acque intermedie levantine entrate recentemente da Otranto.
Considerando i vari transetti si puo' quindi osservare come dai campionamenti effettuati emerga una condizione del bacino tipica del periodo invernale con acque rimescolate al largo e la presenza di acque piu' fredde ma meno salate dovute agli apporti fluviali confinate lungo la costa italiana. Questo segnale e' ben visibile per temperatura e salinita' (meno per ossigeno e clorofilla) fino al promontorio del Gargano (transetto Vieste) mentre piu' a sud risulta meno chiaro (transetto Bari).
Dai dati raccolti e' possibile inoltre identificare chiaramente le NAdDW sui transetti piu' settentrionali (Po-Rovigno, Cesenatico, Senigallia).