Le zone costiere di piattaforma continentale su cui sversano corsi d'acqua con bacino imbrifero esteso vengono gia' per natura alimentate da resti organici e sostanze nutrienti, che innescano fioriture algali il cui ciclo e riciclo e' alla base della catena alimentare che rende l'area pescosa e fertile. Ipossie e anossie nelle acque profonde aumentano quando la respirazione/rimineralizzazione si avvicina o eccede la ventilazione/fotosintesi. I nutrienti di origine alloctona determinano un incremento di nuova biomassa mentre quelli autoctoni derivano dal riciclo di biomassa. Il secondo processo risulta essere controllato dalla disponibilita' di O2. In bacini parzialmente chiusi e poco profondi come l'Alto Adriatico, soggetti a stratificazione delle acque ed episodi straordinari (anche naturali) di emissione di sostanze nutrienti inducono fioriture algali imponenti. Queste possono ,depositandosi sul fondo, produrre anossie soprattutto in presenza di acque stagnanti o confinate, con conseguente stress delle popolazioni bentoniche e pelagiche di fondo. L'apporto nuovo di nutrienti in aree costiere invece puo' eccedere la capacita' rigenerativa del sistema nei riguardi della nuova biomassa prodotta. Queste zone sono quindi potenzialmente soggette ad episodi di ipossia e/o anossia in concomitanza di anomalo afflusso fluviale che favorisce, sia l'aumento della produttivita' nella zona fotica apportando nuovi nutrienti, sia la stratificazione di densita' della colonna d'acqua che finisce per impedire la ventilazione dello strato profondo.