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INQUADRAMENTO

Il Nord Adriatico e l'Adriatico Centrale (Fig. 1) rappresentano il settore centro-settentrionale del bacino Adriatico. Sono delimitati ad Ovest dalla penisola italiana, ad Est dai Balcani e rappresentano la parte piu' settentrionale del Mediterraneo (ad esclusione del Mar Nero). La loro morfologia e' caratterizzata da fondali medio-bassi (profondita' media di 70 m), regolari e gradualmente pendenti verso Sud-Est fino all'isobata dei 200 m, denominata Fossa di Pomo. La circolazione dell'Adriatico Centro-Settentrionale (NCS) e' prevalentemente ciclonica [Zore-Armanda(1956)], [Buljan and Zore-Armanda (1976)], [Franco et al.(1982)], [Orlic et al.(1992)], [Artegianiii et al.(1997a)], [Poulain e Cushman-Roisin(2001a)] e consiste in una corrente entrante diretta verso NO, che fluisce al largo del margine orientale (EAC) bilanciata da una corrente uscente (WAC) che scorre a ridosso della costa italiana. La prima introduce nel bacino acque relativamente calde e ad elevata salinita', mentre la seconda trasporta acque piu' diluite e cariche di sedimenti fini verso le regioni piu' meridionali del bacino. Nonostante il suo volume relativamente ristretto, il NCS riceve da solo circa il 20% delle acque dolci di tutto il mediterraneo [Russo e Artegiani(1996)], con apporto proveniente in massima parte dal Po. In seguito all'inversione termica primaverile, l'aumento della temperatura della colonna d'acqua, unito all'aumentato carico fluviale, determina l'insorgenza di un regime di stratificazione che delimita gli scambi fra gli strati superficiali e le masse d'acqua di fondo, ricche di sostanza organica in decomposizione. In questo quadro un ruolo importante e' giocato anche dal sedimento di fondo, sia come recettore e destinazione finale delle sostanze prodotte localmente (o trasportate dalla dinamica sedimentaria del bacino), che come reattore e scambiatore di sostanze con le acque sovrastanti. Per queste ragioni l' Adriatico Centro-Settentrionale, specialmente nella parte relativa alle coste italiane, e' stato sede anche in tempi recenti di fenomeni di eutrofizzazione e insorgenze mucillaginose e puo' essere considerato percio' un ambiente favorevole allo sviluppo di fenomeni ipossici/anossici.

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Figura 1: Mare Adriatico e zone di lavoro (poligono rosso)
\begin{figure}\centerline{\epsfig{ file=IMG/ANEMRE06_INQ.eps,width=12cm}}
\end{figure}

Nell'ambito di diversi programmi di ricerca e collaborazioni, fra cui ANOCSIA, EMMA, VECTOR, REQUISITE, ADRICOSM, ARPA-SIM e ARPA-SOD, si sono avviate campagne di misura integrate (vedi ad esempio EMMA-DART06 N/O Dalla Porta, agosto 2006), con raccolta dati sul sedimento, colonna d'acqua e meteorologici, finalizzate alla comprensione dei cicli e dei cambiamenti globali, includendo anche stazioni remote di misura 'quasi' in tempo reale in grado di produrre dati in continuo. Nel corso dei giorni nave assegnati, come d'uso, le operazioni principali previste sono state accompagnate da raccolta dati continua nell'arco delle 24 ore, fra cui dati di batimetria multifascio, SBP-CHIRP, correntometria acustica, meteorologia, inclusa misura in chiglia di T/S. I dati prodotti confluiranno in diverse reti di raccolta dati nazionali (fra cui LTER e GNOO), banche dati ambientali, modelli di previsione oceanografica per la successiva implementazione del sistema DSS (Progetto EMMA).


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root 2008-03-14