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Tavolo Tecnico per le Previsioni di Marea a Venezia

Utilità del Tavolo Tecnico per le Previsioni di Marea a Venezia

Il Tavolo Tecnico per le Previsioni di Marea a Venezia” è composto ad oggi, da personale del Centro Previsione e Segnalazione Maree del Comune di Venezia (CPSM), dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e dell'Istituto di Scienze Marine del CNR di Venezia (CNR-ISMAR). Il Tavolo è un momento di confronto e di condivisione delle previsioni e delle conoscenze meteo-marine, nato all'interno degli accordi di collaborazione in essere tra gli istituti interessati. Proprio questi accordi consentono di far partecipare alla bisogna, anche soggetti di altri enti/istituti con i quali vi siano accordi di collaborazione, ciò avviene in primis con l’ausilio di colleghi dell’Arpa Veneto

Il CNR-ISMAR non emette direttamente una sua previsione per Venezia, ma collabora con le altre due istituzioni per un miglioramento della previsione. Per avere accesso alla previsione si rimanda alle pagine web del Comune di Venezia (e i suoi news) e di ISPRA (con i news).

Il CNR-ISMAR mette anche a disposizione una pagina web in cui si possono trovare i vari sistemi di previsione presenti e una pagina che spiega il fenomeno dell'acqua alta, e i metodi della sua previsione.

Di seguito si possono trovare la descrizione e i bollettini di eventi di acqua alta, storici ed attuali.

Il periodo di fine dicembre 2020

Il Tavolo Tecnico per le Previsioni della Marea, composto da CPSM-Città di Venezia, ISPRA e CNR-ISMAR, si è riunito in data 24 dicembre 2020 al fine di fornire un’indicazione di massima per l'andamento meteo-mareale dei prossimi giorni.

È importante sottolineare che, come noto, le previsioni meteorologiche presentano una attendibilità accettabile in una finestra temporale compresa tra i 3 e i 4 giorni antecedenti l’evento. Si tratta quindi di un’analisi preliminare del possibile scenario, che verrà costantemente monitorato nei prossimi giorni.

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Il periodo di inizio dicembre 2020

Il periodo è stato caratterizzato da una pressione atmosferica molto bassa e un livello medio mare che ha raggiunto 80 cm (la media annuale è di 32 cm). Questa situazione ha portato a una chiusura del MO.S.E. il 2 ottobre, con grandi dislivelli dovuti alla Bora all'interno della laguna. Il 5 e 6 ottobre il MO.S.E. si è poi dovuto chiudere per due giornate intere. Dal grafico si può vedere che comunque il livello in laguna, durante questi due giorni, si è alzato di 10 cm, dovuto alla pioggia, agli apporti dei fiumi, e al passaggio dell'acqua attraverso le fessure delle barriere mobili.

Una sottovalutazione del fenomeno di acqua alta ha poi portato alla prima chiusura mancata del MO.S.E., con danni alla città e l'innesco di varie polemiche. Durante l’8 dicembre la marea ha raggiunto 138 cm a Punta Salute, allagando gran parte del centro storico, ma il MO.S.E. non era pronto per la chiusura. I 4 giorni seguenti (dal 9 al 11 dicembre) il MO.S.E. è stato chiuso, anche se la marea non ha più raggiunto i 130 cm fuori in mare.

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Il 15-16 ottobre 2020

Il periodo dal 15 al 16 ottobre ha portato a due nuove chiusure del MO.S.E. per due giorni consecutivi. La marea ha raggiunto più di 130 cm in piattaforma. Dovuto al forte vento di Bora si è creato un alto gradiente all'interno della laguna, creando un dislivello di quasi 50 cm fra Chioggia e Burano.

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Il 3 ottobre 2020

Da giovedì 1 ottobre erano previsti venti di scirocco lungo il medio e basso Adriatico che andavano a rinforzarsi su tutto il bacino nella giornata di venerdì. Le condizioni erano favorevoli ad un rilevante fenomeno di acqua alta.

Per la prima volta in situazione non di prova, le paratoie del MO.S.E. si sono tutte sollevate. Il 3 ottobre, alle ore 10.00, sono stati misurati a Diga Sud Lido 119 cm e a Punta Salute 69 cm. Il flusso della marea dal mare alla Laguna è stato interrotto. Per tutto il periodo della chiusura a Punta della Salute il livello della marea era stabile tra 70 e 75 cm.

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L'evento del 12 novembre 2019

Il 2019 verrà a lungo ricordato per il numero straordinario di eventi meteo-marini eccezionali che si sono susseguiti tra novembre e dicembre. Le immagini dell’Aqua granda del 12 novembre hanno fatto il giro del mondo. Un evento dovuto a una sovrapposizione di quattro fenomeni: il picco della marea astronomica di sizigia; il livello medio insolitamente elevato del mare in Adriatico; il forte vento di Scirocco lungo il bacino Adriatico e non ultimo il passaggio nel Nord Adriatico e sulla laguna di Venezia di un ciclone di piccole dimensioni che ha provocato venti locali con raffiche di oltre 100 km/h.

Ma il livello di 187 cm raggiunto il 12 novembre (valore registrato dallo strumento CPSM di Punta Salute), che rappresenta il secondo livello più alto dal 1872, anno di inizio delle registrazioni, è solo la punta dell’iceberg di un novembre eccezionale. In una sola settimana, tra il 12 e il 17 novembre, la marea ha superato per ben 4 volte il livello di 140 cm, registrando così livelli che entrano tra i primi 20 degli ultimi 150 anni. In tutto il 2019, il livello del mare ha superato per ben 28 volte i 110 cm, livello in cui si allaga il 12% della città di Venezia, con una permanenza complessiva pari a circa 50 ore nel solo mese di novembre. Numeri che superano ampiamente i valori massimi raggiunti nei 150 anni precedenti, pari a 18 eventi in un anno (2010) e 24 ore complessive di permanenza (2012) sopra i 110 cm.

Il Centro Previsioni e Segnalazioni Maree del Comune di Venezia (CPSM), l’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA), e l’Istituto di Scienze Marine di Venezia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR ISMAR), che da anni collaborano per garantire il massimo profilo tecnico-scientifico alle attività di monitoraggio e previsione del livello del mare, hanno messo insieme le forze per un’analisi approfondita delle dinamiche meteo-marine di questi eventi di portata storica. Un’analisi possibile grazie alla notevole mole di dati acquisiti dalle reti mareografiche integrate del CPSM e dell’ISPRA, che, con un totale di 42 stazioni, garantiscono un monitoraggio capillare e in continuo dei principali parametri meteo-marini in Laguna di Venezia e in Alto Adriatico.

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