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Progetto NETTUNO
Moto ondoso
nei mari italiani e nel mar Mediterraneo
Previsione (00:00+72h UTC) delle condizioni di vento ottenute col modello metereologico COSMO
e dei campi d'onda associati valutati col modello oceanografico WAM .
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Il
modello WAM per il calcolo del moto ondoso.
WAM, acronimo per WAve Model, e' stato il primo modello della cosidetta terza generazione. Dopo i primi abachi dove altezza e periodo venivano stimati mediante speciali diagrammi noti velocita' del vento e lo spazio dove questo soffiava, ci si rese rapidamente conto negli anni '60 che per migliorare era necessaria una descrizione del mare ben piu' completa. Nacquero allora i modelli spettrali dove, conformemente all'immagine intuitiva del mare, questo e' concepito come la sovrapposizione di onde di altezza, lunghezza e direzione diverse – si pensi ad un mare da vento sovrapposto ad un mare lungo da altra direzione. Lo spettro e' appunto l'insieme dell' energia associata a queste diverse componenti, ognuna specificata come frequenza (cioe' periodo, e quindi lunghezza) e direzione. La somma E di tutte queste energie e' collegata alla altezza significativa, cosi' detta perche' corrispondente alla stima visiva dell' altezza d'onda che facciamo osservando una mareggiata.
I modelli della prima e seconda generazione erano basati su grosse semplificazioni della fisica che caratterizza le onde. Fu solo alla fine degli anni '80 che le migliori conoscenze e la disponibilita' di potenti mezzi di calcolo permise lo sviluppo di modelli (terza generazione) in grado di descrivere compiutamente la fisica delle onde.
WAM, concepito e sviluppato da un gruppo che comprendeva tutti i migliori specialisti mondiali dell'argomento (ISMAR era ed e' parte integrale del gruppo), fu il primo modello di questo tipo (Komen et al., 1994). Continuamente migliorato, e' usato nella maggior parte dei centri meteo-oceanografici operativi nel mondo. Nella versione usata per le presenti previsioni sono considerate 25 frequenze e 24 direzioni, uniformemente distribuite sui 360o. Le 25 frequenze vanno da 0.05 a 0.5 Hz, coprendo cosi' le lunghezze d'onda da 6 a 600 metri. I calcoli vengono eseguiti ai nodi di una griglia geografica con risoluzione 1/20 di grado, corrispondente nel Mediterraneo a circa 5.5 Km in latitudine e 4 Km in logitudine.
Le mappe disponibili nel sito forniscono:
la distribuzione dell'altezza d'onda significativa (metri) e della sua direzione media,
la distribuzione del periodo d'onda medio (secondi) e nuovamente della sua direzione media,
la distribuzione del vento come intensita' (m/sec) e direzione.
Tutte le mappe sono fornite sia su tutto il Mediterraneo che specificatamente per i mari italiani.
La letteratura sulla fisica del modello e sulle sue applicazioni e' vastissima. Oltre alla fondamentale opera citata di Komen et al. (1994), citando lavori piu' recenti, per la maggior parte focalizzati sul Mediterraneo:
Bertotti e Cavaleri (2006) parlano dell'effetto della risoluzione sull' accuratezza dei risultati,
Ardhuin et al. (2007) fanno un esteso confronto fra i dati di diversi modelli di vento e onde nel Mediterraneo,
Janssen (2007) parla dei recenti progressi nella modellistica del moto ondoso,
Cavaleri et al. (2007) fanno il punto sulle presenti capacita' dei modelli di onde,
Bertotti e Cavaleri (2008) descrivono la dettagliata ricostruzione di una tempesta che pochi anni fa blocco' completamente, con conseguente chiamata di soccorso, una nave da crociera ad Ovest della Sardegna.