Campagna oceanografica VECTOR632

Rapporto finale di crociera

M/N G. Dallaporta 9-15 Ottobre 2008

Capi Missione: Mariangela Ravaioli, Federico Spagnoli

Istituti partecipanti:

Istituto di Scienze Marine, Sede di Ancona,

Istituto di Scienze Marine, Sede di Bologna,

e-mail: federico.spagnoli@ismar.cnr.it

mariangela.ravaioli@ismar.cnr.it

Partecipanti alla crociera

Ravaioli Mariangela, Spagnoli Federico, Andresini Annamaria, Focaccia Paola, Lipparini Enver, Nisi Mariangela, Romano Stefania

Collaborano alle attività

Patrizia Giordano, Sonia Albertazzi, Gabriele Marozzi, Mauro Frignani, Giovanni Bortoluzzi, Mauro Marini, Michele Giani, Giulio Catalano, Silvia Giuliani, Luca Bellucci, Francesca Chiarini

INDICE

1. Obiettivi principali della campagna

Il tema di ricerca della campagna VECTOR632 si inserisce nel Progetto VECTOR (VulnErabilità delle Coste e degli ecosistemi marini italiani ai cambiamenti climaTici e loro ruolO nei cicli del caRbonio mediterraneo), un progetto MUR-FISR inquadrato nel Programma Nazionale di Ricerca sul Clima. Il progetto si propone, fra l’altro, di studiare gli impatti più significativi dei cambiamenti climatici in atto sull’ambiente marino mediterraneo ed il ruolo di questo bacino nel ciclo planetario della CO2. La linea di ricerca 6 (CARADRI “Il ruolo della piattaforma continentale dell’Adriatico settentrionale nei cicli del carbonio del Mediterraneo” – Resp. Ravaioli M.) del progetto VECTOR è dedicata alla ricerca sulla piattaforma adriatica. In questo contesto l’Alto ed il Medio Adriatico sono stati individuati come aree focali per lo studio di:

• cinetica di trasferimento della CO2 all’interfaccia aria-mare ed il suo immagazzinamento attraverso il mescolamento tra acque di superficie e acque profonde (intermedie e di fondo);

• stima della quantità di CO2 assorbita dal mare e della sua variazione nello spazio e nel tempo (sia derivata da modelli accoppiati di simulazione che da misure dirette);

• feedback (positivi o negativi) esercitati da modifiche nella stratificazione, negli apporti di macro e micronutrienti e nel funzionamento delle reti trofiche sull’uptake di CO2 da parte del mare;

• processi di trasferimento verticale legati alla trasformazione del carbonio nella rete trofica fino alla sua sedimentazione;

• seppellimento del C nel sedimento e la sua fuoriuscita dal sistema su scale temporali secolari.

Gli obiettivi di questa campagna si inseriscono in particolare nell’attività 6.3 (Campagne in Adriatico centro-settentrionale – Resp. Catalano G.) della linea 6 di VECTOR, che ha lo scopo di studiare un possibile effetto di “Continental Shelf Pump” per la CO2 da parte della piattaforma adriatica fino alla batimetria dei 100 m. Scopo di questa attività è lo studio integrato nel Mar Adriatico per testare l’efficienza di assorbimento di CO2 dall’atmosfera della zona nord-adriatica, ricca di nutrienti e sede di un’elevata attività biologica e di complessi cicli biogeochimici, ed in specifico, relativamente alla sub attività 6.3.2, acquisire un data set simultaneo di elevata qualità relativo al campo di massa, agli stocks ed alla composizione di carbonio nelle matrici acqua, particellato e sedimento. L’attività è già stata oggetto di una campagna effettuata a bordo della nave Urania CNR dal 14 al 27 febbraio 2008. L’attività sperimentale durante la crociera VECTOR 632 si è svolta nel medesimo periodo della crociera effettuata con la N/O Urania CNR. Gli obiettivi complessivi della attività 6.3 sono:

1. comprendere il ruolo degli apporti continentali atti a favorire o meno la capacità di assorbimento o emissione di CO2 da o verso l’atmosfera da parte del mare Adriatico centro-settentrionale;

2. meglio comprendere i cicli biogeochimici che avvengono nell'ecosistema marino per quantificare il trasferimento del carbonio dalla colonna d'acqua al sedimento fino al definitivo seppellimento;

3. quantificare il trasporto del carbonio organico ed inorganico ed altri elementi biogenici dalla zona di piattaforma (z<100m) verso il mare profondo per effetto della circolazione termoalina propria della fascia costiera e dei forzanti atmosferici.

L’efficienza dell'esportazione di carbonio dalla piattaforma sarà testata sulla base di misure per quantificare sinotticamente la dinamica del sistema, il contenuto di carbonio organico ed inorganico ed i flussi di carbonio tra i vari comparti (atmosfera, acqua e sedimento). Sarà stimato quanto è rilasciato dall’Area Adriatica centro settentrionale alla zona di scarpata e di piana abissale dell’Adriatico Meridionale.

L’obiettivo principale della campagna oceanografica VECTOR 632 consiste nella stima e nella quantificazione dei processi che controllano il ciclo del carbonio all’interfaccia acqua-sedimento e nell’analisi geochimica e granulometrica del sedimento stesso in ambiente marino di piattaforma, di scarpata e di piana abissale. In particolare, si prefigge il raggiungimento dei seguenti risultati: la determinazione dei flussi bentici di CO₂ e di altre sostanze disciolte coinvolte nei processi diagenetici, la definizione degli ambienti diagenetici che generano i flussi bentici, i tassi di dissoluzione e/o precipitazione dei carbonati e l’implementazione di modelli matematici in grado di spiegare i processi studiati. Si intende in questa crociera approfondire le indagini sui sedimenti in corrispondenza di alcuni dei siti operativi del progetto VECTOR fra cui nell’Adriatico centro -settentrionale, il Delta del Po (Stazione S1), la Zona di Ancona, il transetto di Pomo (Fossa di Pomo) ed alcune aree ad essi adiacenti.

1.1. Area di studio

Come e’ noto l’Adriatico settentrionale, soprattutto per effetto dei venti freddi provenienti dal quadrante di NE, e’ in inverno una zona di formazione di acqua densa destinata a fluire nell’acqua di fondo del Mediterraneo. A questo processo, climaticamente sensibile; sono legati diversi effetti “benefici” quali: il rimescolamento della colonna d’acqua ed il ripristino dei nutrienti nello strato superficiale, il rinnovo dell’acqua di fondo nelle fosse adriatiche, la cattura per “pompa di solubilità “ di CO2 atmosferica e sua subduzione nello strato profondo, richiamo di acqua “nuova” da sud, contributo al trasporto, infine, oltre la sella di Otranto di sostanze prodottesi nei processi biogeochimici avvenuti nel bacino. Proprio sotto quest’ultimo profilo, il nord Adriatico presenta un’altra interessante caratteristica: l’alta produzione primaria che si verifica normalmente alla fine dell’inverno (febbraio) prima dell’instaurarsi della stratificazione estiva. Quest’ultima caratteristica fa ipotizzare, almeno nel periodo febbraio-marzo, la presenza di un’efficiente “biological pump” per la CO2 che si affiancherebbe così alla sopra menzionata “solubility pump”. Formazione di acqua densa, alta produzione primaria, zona di piattaforma, sono le tre caratteristiche canoniche che candidano un’area a “Continental Shelf Pump”.

1.2. Stato dell’arte

La quantificazione del flusso di carbonio dall’atmosfera alle acque superficiali, a quelle profonde e da queste ai sedimenti marini è un punto cruciale nello studio e nella previsione delle variazioni di concentrazioni della CO₂ atmosferica, dei cambiamenti climatici globali e dei contenuti di carbonio organico ed inorganico nei sedimenti marini. Dal XVIII secolo (inizio dell’era industriale) ad oggi attività antropiche (attività industriali, deforestazione, utilizzo di combustibili fossili), hanno immesso in atmosfera notevoli quantità di biossido di carbonio, tuttavia, misure e ricostruzioni hanno rivelato che solo meno della metà di queste immissioni rimane in atmosfera, il resto viene, in gran parte, assorbito dall’ambiente marino (Sabine et al, 2004, Feely et al, 2004) aumentando la concentrazione di CO2 oceanica con conseguenti ripercussioni sui processi che regolano il ciclo del C e gli scambi aria-acqua-sedimento di CO₂ (valore di pH, processi di precipitazione/dissoluzione dei carbonati, spessore dello strato di sottosaturazione dei carbonati guidato dalla reazione: CO₂ + CaCO₃ + H₂O = 2HCO₃^- + Ca²⁺). Tali processi hanno luogo lungo la colonna d’acqua e sul fondo marino e identificare e quantificare i fattori (variazioni di produttività di CaCO₃ nelle acque superficiali, variazioni nei flussi di sostanza particolata dalla superficie al fondo, variazioni nell’efficienza di dissoluzione del CaCO₃ nei sedimenti) che li influenzano è di notevole importanza per la comprensione del ciclo del C in ambiente marino.

Molti sforzi negli anni passati sono stati indirizzati ad effettuare stime di produzione primaria assumendo che, al di sopra del lisoclino (profondità alla quale la dissoluzione dei carbonati diventa rilevante) variazioni nei tassi di accumulo dei carbonati fossero attribuibili esclusivamente a variazioni di produttività nella colonna d’acqua. Studi recenti sui fondali marini al di sopra del lisoclino (Jahnke et al., 2004; Emerson and Bender, 1981; Martin and Sayles, 1996) hanno dimostrato che la dissoluzione dei carbonati può avere un notevole significato sul ciclo globale del carbonio. Infatti, negli ambienti marini in cui non si raggiunge la profondità di compensazione, ma non è riscontrata una precipitazione di CaCO3 (Broecker & Takaashi, 1966) la dissoluzione dei carbonati, all’interfaccia acqua-sedimento, è guidata da processi di “dissoluzione inorganica”, ossia sottosaturazione nelle acque interstiziali dovuta ad uno scambio di soluti con acque di fondo sottosature, e da “dissoluzione metabolica” guidata da processi metabolici nei sedimenti, che comportano produzione di CO2 e altri metaboliti ridotti come NH4+, Fe2+, Mn2+ o S2- attraverso la mineralizzazione della sostanza organica (processi diagenetici).

Quando le acque di fondo sono sottosature rispetto ai carbonati, i relativi ruoli della dissoluzione inorganica e metabolica sono regolati dai tassi di produzione di CO2 metabolica, dagli scambi di soluti all’interfaccia e dalla cinetica di dissoluzione dei carbonati. Ovviamente, una maggiore efficienza della dissoluzione metabolica sarà dovuta ad un lento tasso di scambio dei soluti o ad una rapida dissoluzione cinetica del CaCO3 rendendo in questo modo più probabile una reazione tra la CO2 prodotta e i carbonati.

2. Personale scientifico partecipante alla missione

Nella tabella 1 è riportato l’elenco del personale scientifico partecipante alla campagna oceanografica VECTOR632 e le rispettive qualifiche ed attività svolte a bordo.

Tab. 1. Personale scientifico della Campagna

3. Attività svolta durante la crociera VECTOR 632

Durante la campagna VECTOR632 sono stati raccolti dati in 5 stazioni. In ogni stazione sono stati eseguiti un profilo CTDOF (Conductivity, Temperature, Depth, Oxygen, Fluorescence) all’inizio ed uno alla fine delle operazioni di campionatura e sono state prelevate due carote con carotiere SW104, due box-corers e un campione di acqua di fondo con una bottiglia niskin appositamente modificata per campionare il più possibile vicino al fondale.

Le due carote sono state raccolte rispettivamente per lo studio della diagenesi precoce, del ciclo del carbonio all’interfaccia acqua-sedimento e nel sedimento superficiale e per il calcolo dei flussi e per le successive descrizioni in laboratorio ed analisi complementari sul solido. I due box-cores sono stati prelevati per la stima dei tassi di sedimentazione ed i coefficienti di bioturbazione, attraverso l’analisi dei radionuclidi naturali e artificiali e per la misura del profilo di concentrazione dell’ossigeno disciolto all’interfaccia acqua-sedimento. Il profilo CTDOF è stato eseguito per avere un quadro delle condizioni chimico-fisiche ed oceanografiche della colonna d’acqua al momento del prelievo. L’acqua di fondo è stata prelevata sia per conoscere le condizioni chimiche vicine al fondo che per il calcolo dei flussi bentici.

La carota per lo studio della diagenesi è stata estrusa a bordo, in atmosfera inerte; sul campione di sedimento umido estruso sono stati misurati il pH e l’Eh. I livelli ottenuti sono stati centrifugati a temperatura controllata e filtrati (filtri 0.45um in PTFE) per l’estrazione delle acque interstiziali. I campioni di acqua interstiziale sono stati suddivisi, sempre in atmosfera inerte, in aliquote per la successiva analisi in laboratorio dei nutrienti (NO₃, NO₂, NH₄, PO_{4 ,} Si(OH)₄), solfati e cloruri, DIC, DOC e metalli (Fe, Mn, Ca, Mg); le aliquote dei nutrienti, solfati e cloruri e del DOC sono state congelate a -20°, le aliquote del DIC (dopo avvelenamento con HgCl) e dei metalli (dopo acidificazione con HNO₃ suprapuro, 1cc:0.05cc) sono state conservate in frigo a +4°. La matrice solida è stata suddivisa in due aliquote di cui una è stata conservata a -20°C e, successivamente, sarà seccata a +45°C per effettuare misure del contenuto di carbonio totale, azoto totale, carbonio organico e composizione geochimica; l’altra aliquota è stata conservata a +4°C e sarà utilizzata per l’analisi del contenuto d’acqua, la determinazione della porosità e per l’analisi della granulometria.

Il profilo della concentrazione di ossigeno disciolto all’interfaccia acqua-sedimento è stato misurato a bordo, appena raccolta la relativa carota sub campionata dal box-corer. Il box-corer prelevato è stato sub-campionato con una carotina in plexiglass del diametro di circa 7 cm a cui è stata aggiunta acqua di fondo prelevata tramite bottiglia Niskin considerato che non è stato possibile preservare l’acqua sovrastante l’interfaccia acqua/sedimento. Dopo aver atteso la decantazione del sedimento risospeso durante l’operazione di aggiunta dell’acqua di fondo, si è proceduto all’ossigenazione dell’acqua di fondo fino a saturazione tramite flusso di aria generato da una pompetta per acquario. Si è quindi proceduto alla misurazione del microprofilo di ossigeno nell’acqua supernatante e nel sedimento mantenendo costante il flusso di aria.

I microprofili di ossigeno sono stati misurati tramite microelettrodo di Clark (con catodo di guardia) PA2000 della UNISENSE controllato da un micromanipolatore manuale secondo una risoluzione verticale variabile ma in media di 100 micron e 10 secondi di stabilizzazione ad ogni profondità.

Il box-corer per l’analisi dei radionuclidi è stato descritto e sezionato; i campioni di sedimento sono stati raccolti in appositi barattoli condizionati e conservati in cella frigorifera a +4°C per la successiva analisi dei radionuclidi in laboratorio. In laboratorio, i campioni di sedimento sono stati pesati (peso lordo umido), essiccati in stufa a temperatura di 60°C per circa 3-4 giorni e nuovamente pesati (peso lordo secco) al fine di stabilire la % di acqua, la porosità e la densità di ciascun livello campionato. In seguito è stata macinata una quantità di sedimento pari a circa 12g necessaria per le analisi radioisotopiche effettuate con rivelatori Gamma (GEM e GMX) e nella fattispecie per l’indagine dei radionuclidi a vita breve (⁷Be e ²³⁴Th) e medio-breve (¹³⁷Cs).

I campioni di acqua raccolti sul fondo della colonna d’acqua con la bottiglia niskin sono stati trattati come per le acque interstiziali.

3.1. Cronologia attività

In dettaglio, durante la campagna sono state eseguite le seguenti operazioni:

9 ottobre 2008: Imbarco personale e materiale sulla N/O Dallaporta nel porto di Ancona. Preparazione delle due glove-boxes e di tutti i relativi strumenti per la campionatura e l’estrusione (carotiere SW104, box-corer, microelettrodo di ossigeno). Partenza in serata per la stazione 17V.

10 ottobre 2008: Arrivo nella stazione 17V alle ore 6:15 (ora GMT), esecuzione CTDOF, esecuzione CTDOFbis, prelievo di campione d’acqua di fondo con niskin, carotaggio con SW104 (liner trasparente in plexiglass) (carota non buona perché torbida), carotaggio con SW104 (liner trasparente) buco, carotaggio con SW104 (liner trasparente) buono (carota estrusione), carotaggio con SW104 (liner PVC) per laboratorio, box-corer ossigeno, box-corer per radionuclidi, CTDOF finale (h 11:09), estrusione carota in container, divisione in aliquote dei campioni d’acqua, misura microprofilo di ossigeno, campionatura box-corer per radionuclidi. Partenza per la stazione 18V.

Arrivo alla stazione 18V. Attesa fine lavori stazione precedente. Alle ore 17:34 si esegue il primo CTDOF, prelievo di campione d’acqua di fondo con niskin, carotaggio con SW104 (liner trasparente) (h 17:58) per estrusione, carotaggio con SW104 (liner trasparente in plexiglass) per laboratorio, box-corer ossigeno, box-corer per radionuclidi, CTDOF finale, estrusione carota in container, divisione in aliquote dei campioni d’acqua, misura microprofilo di ossigeno, campionatura box-corer per radionuclidi. Partenza per la stazione 52V alle h 19:15.

11 ottobre 2008: Arrivo alla stazione 52V alle h 8:25. Alle ore 8:40 si esegue il primo CTDOF, prelievo di campione d’acqua di fondo con niskin (h: 9:10), carotaggio con SW104 (liner trasparente) (h 9:30) per estrusione, carotaggio con SW104 (liner PVC) per laboratorio (h 10:30), box-corer ossigeno, box-corer per radionuclidi, CTDOF finale, estrusione carota in container, divisione in aliquote dei campioni d’acqua, misura microprofilo di ossigeno, campionatura box-corer per radionuclidi. Partenza per la stazione 05V alle h 12:37.

Arrivo alla stazione 05V alle h 17:05. Alle ore 17:29) si esegue il primo CTDOF, prelievo di campione d’acqua di fondo con niskin, box-corer ossigeno (h 17:42), box-corer per radionuclidi, carotaggio con SW104 (liner trasparente) per estrusione, carotaggio con SW104 (liner PVC) per laboratorio, CTDOF finale, estrusione carota in container, divisione in aliquote dei campioni d’acqua, misura microprofilo di ossigeno, campionatura box-corer per radionuclidi. Partenza per la stazione 01V alle h 19:30.

12 ottobre 2008 Arrivo alla stazione 01V alle h 1:05. Alle ore 7:49 si esegue il primo CTDOF (profondità 23 m), prelievo di campione d’acqua di fondo con niskin, box-corer ossigeno, box-corer per radionuclidi, carotaggio con SW104 (liner PVC) per laboratorio, carotaggio con SW104 (liner trasparente) per estrusione, carotaggio SW104 per misura microprofilo di ossigeno (liner corto trasparente in plexiglass), CTDOF finale, estrusione carota in container, divisione in aliquote dei campioni d’acqua, misura microprofilo di ossigeno, campionatura box-corer per radionuclidi. Partenza per la stazione 05Vbis alle h 10:20.

Arrivo alla stazione 05Vbis alle ore 15:05 per rendez-vous con N/O Urania. Alle ore 15:15 CTD in contemporanea con Urania.

Partenza per il porto di Ancona alle ore 17:00.

Rientro in porto ad Ancona alle ore 19:15.

4. Elaborazioni dati e misure effettuate a bordo

4.1. Schema di campionamento e mappe dei campionamenti.

Nella tabella 2 sono riportate le stazioni, le relative coordinate teoriche, le attività di campionamento e misure CTD effettuati durante la campagna oceanografica VECTOR632 con le rispettive coordinate reali.

Nella figura 1 viene presentata la mappa relativa alle stazioni di campionamento (coordinate teoriche).

Tab. 2. coordinate delle Stazioni in cui sono stati effettuati profili CTD ed il campionamento di acqua di fondo e sedimento.

Fig. 1. Mappa delle stazioni di campionamento (coordinate teoriche)

Nelle figure 2, 3, 4, 5 e 6 sono presentate le mappe dei punti di campionamento di ogni operazione per stazione.

Fig. 2. Mappa campionature nella stazione 17V.

Fig. 4. Mappa campionature nella stazione 52V.

Fig. 5. Mappa campionature nella stazione 05V e 05Vbis.

4.2. Schede estrusione carote

Nelle tabelle 3, 4, 5, 6, e 7 sono state riportate le schede tecniche relative alle carote campionate nelle stazioni 17V, 18V, 52V, 05V, 01V e, successivamente, utilizzate per lo studio della “diagenesi precoce” ed il calcolo dei flussi bentici. L’estrusione delle suddette carote è avvenuta in camera azotata con assenza di ossigeno. In ogni strato sezionato sono stati misurati pH, Eh e Temperatura ed è stata riportata una breve descrizione circa le caratteristiche granulometriche, il colore e la presenza di organismi.

Tab. 3 - Scheda estrusione carota 17V e valori chimico-fisici preliminari.

Schede n° 1 e 2
Data: 10/10/08
Personale: Andresini Annamaria/Nisi Mariangela
Progetto: Vector632
Coordinate:	Lat. N 44°56,45'; Long. E 12°35,30'
Sigla Carota: 17V
Lunghezza (cm): 46
Ora 10:40
T (°C ) di fondo: 19.0346
S (PSU) di fondo: 36.7719
O2 (ml/l) di fondo: 5.16085

NOTE

- per i livelli OLW e 0-0.5 il pH potrebbe non essere attendibile poiché vi sono stati problemi con il relativo elettrodo;

- all'apertura della camera azotata il sedimento odorava di zolfo.

Tab. 4 - Scheda estrusione carota 18V e valori chimico-fisici preliminari.

Schede n° 1 e 2

Data: 10/10/08

Personale: Andresini Annamaria/Nisi Mariangela

Progetto: Vector632

Coordinate: Lat. N 44°44,51'; Long. E 12°27,10'

Sigla Carota: 18V

Lunghezza (cm): 116

Ora 18:30

T (°C ) di fondo: 19.7151

S (PSU) di fondo: 37.36285

O2 (ml/l) di fondo: 4.32422

Tab. 5 - Scheda estrusione carota 52V e valori chimico-fisici preliminari

Schede n° 1 e 2

Data: 11/10/08

Personale: Andresini Annamaria/Nisi Mariangela

Progetto: Vector632

Coordinate: Lat. N 42°50,97'; Long. E 14°91,48'

Sigla Carota: 52V

Lunghezza (cm): 116

Ora 18:30

T (°C ) di fondo: 11.32265

S (PSU) di fondo: 38.52385

O2 (ml/l) di fondo: 5.17196

Tab. 6 - Scheda estrusione carota 05V e valori chimico-fisici preliminari

Tab. 7 - Scheda estrusione carota 01V e valori chimico-fisici preliminari

Schede n° 1, 2 e 3

Data: 12/10/08

Personale: Andresini Annamaria/Nisi Mariangela

Progetto: Vector632

Coordinate: Lat. N 44°01,38'; Long. E 13°00,31'

Sigla Carota: 01V

Lunghezza (cm): 61

Ora 19:15

T (°C ) di fondo: 19.0750

S (PSU) di fondo: 37.7504

O2 (ml/l) di fondo: 5.39535

NOTE
- non è stato possibile rilevare i valori di pH poiché l'elettrodo non era affidabile.

Livello (cm)	pH	Eh (mV)	T (°C)	Descrizione
OLW	-	17,2	20,4	Acqua di fondo
0-0,5	-	-3,2	20,7	Fango grigio-verdastro; superficie ondulata, liscia e regolare; punteggiature nerastre; rari frammenti organici/organogeni; estremamente molle.
0,5-1	-	-65,7	-	Fango grigio-verdastro con venature nerastre; grossi burrows; estremamente molle.
1-1,5	-	-98,4	20,9	Fango grigio-verdastro con molte venature nerastre; grosso burrow; presenza di organismi; molto molle.
1,5-2	-	-95,8	20,8	Fango grigio scuro con venature nerastre; frammenti organogeni; molto molle.
2-2,5	-	-101,4	21,3	Fango grigio scuro con venature nerastre; un burrow grande; frammenti organogeni; mediamente molle.
2,5-3	-	-95,8	21,7	Fango grigio scuro con venature nerastre; burrow; frammenti organogeni; mediamente molle.
3-3,5	-	-93,7	21,6	Fango grigio scuro con venature nerastre; punteggiature marrone-giallognole molto molli; mediamente molle, localmente più molle.
3,5-4	-	-86,1	22,0	Fango grigio scuro con venature più chiare; un burrow grande; Turritelle; più molle in corrispondenza del burrow dove il fango è marroncino; mediamente molle.
4-5	-	-104,5	22,1	Fango grigio scuro con chiazze giallognole; burrows; una Turritella; resti organogeni; mediamente molle, localmente più molle (in corrispondenza delle chiazze giallognole).
5-6	-	-105,6	22,0	Fango grigio scuro con chiazze giallognole; frammenti orgnogeni; mediamente molle, localmente più molle (in corrispondenza delle chiazze giallognole).
6-7	-	-107,9	22,3	Fango grigio scuro con chiazze giallognole e venature nerastre; rari e piccoli burrows; frammenti organogeni; mediamente molle, più molle (in corrispondenza delle chiazze giallognole).
7-8	-	-108,7	22,2	Fango grigio scuro con chiazze nerastre; frammenti orgnogeni; una Turritella; mediamente molle.
8-10	-	-117,5	22,3	Fango grigio scuro con venature nerastre; rari burrows; frammenti organogeni; filamenti; mediamente molle.
10-12	-	-116,8	22,7	Fango grigio scuro con venature nerastre; burrows; mediamente molle.
12-14	-	-90,9	23,4	Fango grigio scuro con venature nerastre; rari burrows; poco molle.
14-16	-	-82,4	23,4	Fango grigio scuro con venature nerastre; rari burrows; poco molle.
16-18	-	-93,3	23,8	Fango grigio scuro con qualche venatura nerastra; rari burrows; poco molle.
18-21	-	-88,1	23,6	Fango grigio scuro con venature nerastre; mediamente molle.
21-24	-	-84,6	24,0	Fango grigio scuro con venature nerastre ed una chiazza grigia più chiara; rari burrows; mediamente molle.
24-27	-	-82,1	24,3	Fango grigio scuro con rare chiazze nerastre; rari burrows; mediamente molle.
27-30	-	-78,3	24,6	Fango grigio scuro con venature e chiazze nerastre; mediamente molle.

4.3. Dati preliminari - carote per lo studio della “diagenesi precoce”

Nelle figure 7, 8, 9, 10 e 11 sono stati riportati i profili di pH ed Eh misurati nei vari strati campionati delle carote 17V, 18V, 52V, 05V.

Fig. 7 - Profili di pH ed Eh nella carota 17V.

Fig. 8 - Profili di pH ed Eh nella carota 18V.

Fig. 9 - Profili di pH ed Eh nella carota 52V.

Fig. 10 - Profili di pH ed Eh nella carota 05V.

Fig. 11 – Profilo di Eh nella carota 01V.

4.4. Dati microprofilatore di ossigeno disciolto

Nelle figure 12, 13, 14, 15 e 16 sono stati riportati i valori in pA misurati nella colonna d’acqua di fondo e nel sedimento dei box-corer prelevati nelle stazioni 17V, 18V, 52V, 05V e 01V. Per quanto riguarda la stazione 01V sono state effettuate misure sia su SW che su box-core. In Allegato 1 sono riportate le schede con i dati numerici.

Fig. 12. Profilo del segnale in pA misurato in 3 letture nel box-core 17V.

Fig. 14. Profilo del segnale in pA misurato in 2 letture nel box-core 52V.

Fig. 16. Profilo del segnale in pA misurato in 2 letture nel box-core 01V e misurato in 1 lettura sull’SW 01V

4.5. Schede box-corer per radionuclidi.

Nelle tabelle 8, 9, 10, 11 e 12 sono state riportate le schede tecniche relative ai box-corer raccolti nelle stazioni 17V, 18V, 52V, 05V e 01V e successivamente campionati per l’analisi dei radionuclidi. Nelle figure 17, 18, 19, 20 e 21 sono invece riportate le fotografie degli stessi box-corer.

Tab. 8. Scheda tecnica relativa al campionamento del box-corer 17V per la successiva analisi dei radionuclidi.

Fig. 17 - Foto del box-corer della stazione 17V.

Tab. 9. Scheda tecnica relativa al campionamento del box-corer 18V per la successiva analisi dei radionuclidi.

Fig. 18 - Foto del box-corer della stazione 18V.

Tab. 10. Scheda tecnica relativa al campionamento del box-corer 52V per la successiva analisi dei radionuclidi.

Fig. 19 - Foto del box-corer della stazione 52V.

Tab. 11. Scheda tecnica relativa al campionamento del box-corer 05V per la successiva analisi dei radionuclidi.

Fig. 20 - Foto del box-corer della stazione 05V.

Tab. 12. Scheda tecnica relativa al campionamento del box-corer 01V per la successiva analisi dei radionuclidi.

Fig. 21 - Foto del box-corer della stazione 01V.

4.6 Grafici dei profili CTDOF.

Nelle figure 22, 23, 24, 25, 26 e 27 sono riportati i profili CTDOF eseguiti nelle stazioni 17V, 18V, 52V, 05V, 01V, 05Vbis. In ogni stazione sono stati eseguiti un CTDOF all’inizio delle operazioni ed uno alla fine, inoltre in ogni stazione è stata campionata l’acqua di fondo. I campioni d’acqua sono stati trattati come le acque interstiziali. In allegato sono riportate le schede numeriche dei profili CTD (Allegato 2).

Fig. 22 - Profili CTDOF nella stazione 17V (all’inizio dell’operazione di campionatura), 17Vbis (profilo intermedio) e 17Vfinal (alla fine dell’operazione di campionatura).

Fig. 23 - Profili CTDOF nella stazione 18V (all’inizio dell’operazione di campionatura) e 18Vfinal (alla fine dell’operazione di campionatura).

Fig. 24 – Profili CTDOF nella stazione 52V (all’inizio dell’operazione di campionatura) e 52Vfinal (alla fine dell’operazione di campionatura).

Fig. 25 - Profili CTDOF nella stazione 05V (all’inizio dell’operazione di campionatura) e 05Vfinal (alla fine dell’operazione di campionatura).

Fig. 26 - Profili CTDOF nella stazione 01V (all’inizio dell’operazione di campionatura) e 01Vfinal (alla fine dell’operazione di campionatura).

Fig. 27 – Profili CTDOF nella stazione 05Vbis.

5. Prossime Analisi

Consecutivamente all’attività svolta durante la campagna, i campioni di acqua e sedimento sono stati conservati per le successive analisi in laboratorio di Nutrienti (NH₃, NO₂, NO₃, PO₄ e Si(OH)₄) (ISMAR-CNR di Ancona), Metalli (Fe, Mn, Ca e Mg) (Università di Bologna), DIC (ISMAR-CNR di Ancona) e DOC (ISPRA di Chioggia) sulle acque interstiziali e di fondo, di granulometria e biogeochimica (ISMAR-CNR di Ancona (essiccazione, perdita in peso e porosità), ISMAR-CNR di Bologna (C totale, C organico, N totale, P organico, inorganico e totale) sulla matrice solida.

6. Report fotografico delle attività di bordo

Micropofilatore di ossigeno disciolto (1).

Rendez-vous tra la M/N G.Dallaporta e la N/O Urania (3)

7. Ringraziamenti

Si ringraziano il Comandante e tutto l’equipaggio della M/N Dallaporta per la disponibilità e la cortesia mostrate durante tutte le operazioni e per il piacevole soggiorno a bordo.

8. ALLEGATO 1: Schede numeriche dei microprofili di Ossigeno.